sabato 30 gennaio 2010

Runner bagnato, bok choy mancato!

Ecco come è iniziata stamattina: il dubbio era se andare a correre prima della pioggia prevista per oggi pomeriggio o andare con la mamma a farmi un giro a Piazza Vittorio. Guardiamo il cielo, guardiamo le previsioni.. e la mamma :"Va a correre va', che oggi pomeriggio piove."
Vabbè, ma non ho voglia di andare a Villa Torlonia, ho voglia di cambiare, e così mi vesto, imposto l'iPod, prendo le chiavi del motorino e via a Villa Ada!
Arrivo che c'è ancora un pochino di sole, ma dopo neanche 1km di corsa inizia a fare qualche goccia. Penso:"Beh, ormai sono qui, qualche goccia che sarà mai, ho già corso con un po' di pioggerella, non è certo la prima volta!". E poi c'era persino una squadretta di ragazzini che correva; ti pare che dei bimbi di 7/8 anni possono correre sotto la pioggia e io no??E continuo, incontro (pochi) altri runners con cui ci scambiamo sbuffi e sorrisi nella ginkana tra le pozzanghere. Penso alle mie belle scarpe con tutte quelle fessure ammortizzanti sulla suola che si staranno riempiendo di melma e a se esistono o avrei dovuto forse comprare invece delle scarpe da cross!
Attraverso il "Percorso della salute" dove non c'è un'anima, neanche il vecchietto con cane che fa i sollevamenti alla sbarra e attacca bottone a chiunque, mi stupisco ancora un po'! Poi arrivo al laghetto, faccio un giro e piove già un po' di più. Penso a quanto sia bello lo specchio d'acqua increspato dalle gocce di pioggia... Ma man mano che corro la pioggia aumenta, aumenta aumenta fino a diventare grandine! Mi fermo sotto un albero e cedo le armi. Aspetto che smetta perlomeno di grandinare e mi riavvio correndo verso l'uscita.Interrompo la sessione prima del traguardo prefissato, è la prima volta, ma nonostante questo l'omino dell'iPod non mi insulta come mi sarei aspettata! Il motorino è lì ad aspettarmi con il casco appeso di lato che è diventato la ormai solita boccia per i pesci rossi!
Arrivo finalmente a casa.Credo che mi sarei potuta bagnare di più solo immergendomi nel laghetto !! OGNI SINGOLO STRATO che avevo indosso, senza eccezioni è zuppo da strizzare, i pantaloni hanno un peso incredibile, ma se non altro l'iPod continua a cantare!
Probabilmente un giro a Piazza Vittorio sarebbe stato più produttivo, sarei tornata contenta con qualche mazzo di bok choy, una chilata di okra, chissà cos'altro e adesso starei in cucina a tagliare a listarelle, friggere, fotografare.
Non c'è dubbio, quando la mamma ti dice "Prendi l'ombrello!" e tu rispondi sarcastica "E che ci dovrei fare con l'ombrello: vado a correre!" è sempre un errore!! Con quella fatidica frase le mamme sono in grado di far venire un fortunale anche nella giornata più tersa! Cambiate i vostri programmi!!

giovedì 28 gennaio 2010

Garbanzos con espinacas

Un bellissimo libro! Lo cercavo da quest'estate, dal viaggio in Andalusia in cui mi sono innamorata della Spagna e della sua cucina, tanto da iniziare a studiare lo spagnolo quest'autunno.
La collana è quella di Allan Bay, il che è già una garanzia! Ed il libro è La cucina moresca, di Sam e Sam Clark, proprietari (e cuochi) del ristorante Moro a Londra.
Non poteva che essere questa la prima ricetta da fare! Mi era rimasta impressa in un bel locale di Siviglia e poi l'ho cercata tanto, ma le versioni che ho trovato non mi hanno mai soddisfatto granchè.
GARBANZOS CON ESPINACAS (Ceci con spinaci)
400g di ceci lessati
500 g di spinaci
75 g di pane raffermo senza crosta a cubetti
olio e.v.o.
2 spicchi d'aglio a fettine sottili
1 cuc.no scarso di semi di cumino
2 bei pizzichi di origano
1/2 peperoncino fresco
2 cuc.ni di aceto di vino buono
1 pizzico di zafferano
paprika dolce
sale, pepe
Fette di pane da abbrustolire

In una padella cuocete in un goccio d'olio gli spinaci e scolateli non appena si ammorbidiscono. Teneteli da parte e nella stessa padella rosolate il pane raffermo a cubetti con un altro po' d'olio. Una volta ben abbrustolito aggiungete l'aglio a fettine, il peperoncino, l'origano e i semi di cumino e cuocete un paio di minuti fino a che l'aglio sarà dorato. A questo punto trasferite il pane e gli odori in un frullatore e riduceteli a purea con l'aiuto di un paio di cucchiaini di aceto. Rimettete il composto nella padella e unite i ceci scolati e lo zafferano ammollato in acqua calda.Insaporite bene, salate, pepate ed infine unite gli spinaci tenuti da parte. Cuocete finchè tutto sarà caldo e completate con della paprika dolce e dei dadini di pane fritto o abbrustolito.
Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Mangia e Bevi

domenica 24 gennaio 2010

Pane con semi di lino e sauertaig

E' proprio vero, il tempo corre e scappa via. Me ne stupisco in continuazione in questo periodo! Si fanno tante cose, si prendono impegni nuovi, ma neanche tutti quelli che si vorrebbero, eppure tante cose che prima si facevano abitualmente ora non entrano più. Non so più quant'era che non facevo un po' di pane!!
Beh, oggi ho rimediato con questo pane che avevo il desiderio di fare da tanto tempo. Credo ormai un anno e più fa avevo comprato a Berlino qualche bustina di Sauerteig, la pasta acida usata comunemente per panificare in Germania. In pratica è un impasto acido ottenuto dalla fermentazione della farina di segale che dà un sapore molto caratteristico.
L'altro giorno mi sono ricapitate tra le mani queste bustine ed ho deciso di provare.
La ricetta l'ho trovata nel bellissimo blog di una ragazza argentina, e quindi in spagnolo (!!):La Majuluta.

PANE CON SEMI DI LINO E SAUERTAIG, o LEINSAMENBROT

Riporto la ricetta, magari a qualcuno fa comodo la traduzione. Metto tra parentesi le mie variazioni.
65 g di semi di lino
5 g di sale
125 g di acqua bollente

30 g di sauertaig ( 75g, un po' perchè la bustina diceva che quella dose andava bene per 500 g di farina, un po' perchè in realtà il mio sauertaig era scaduto di un paio di mesi, quindi dubitavo un po' della sua efficacia.. ma così è andata benissimo!)
35 g di farina di segale
35 g di acqua
0.1 g di lievito di birra ( un angolino)

250 g di farina di segale
150 g di farina di forza ( 100 g di OO e 50 g di manitoba)
10 g di lievito di birra (12.5 g)
60 g di acqua
100 g di latte

La sera prima:
mettete a mollo in un contenitore chiuso i semi di lino con il sale e l'acqua bollente;
mescolate il sauertaig con 35g d'acqua, 35 g di farina di segale e quel poco di lievito e lasciate riposare chiuso da pellicola.
La mattina seguente i semi di lino avranno assorbito quasi tutta l'acqua, e la massa acida si sarà attivata formando tante belle bolle.
Setacciare il resto delle farine, formare una fontana e versare al centro il lievito stemperato nell'acqua tiepida. Impastare con una piccola parte della farina e far riposare per 10 minuti. Io ho fatto questo già nella ciotola dell'impastatrice. Passato questo tempo iniziare ad impastare e unire man mano i semi di lino, il latte tiepido ed il "prelievito". Impastare bene per qualche minuto. Per me è stato necessario aggiungere un po' di farina per far incordare bene l'impasto, che dovrà risultare staccato dalle pareti anche se ancora piuttosto umido.
Formare la palla che dovrà riposare circa 3 ore, fino a che non avrà raddoppiato di volume, a me sono state sufficienti 2 ore. A questo punto si riprende l'impasto, gli si dà forma e si mette a lievitare o in un cestino da lievitazione o in una ciotola foderata da un telo a trama grossa infarinato e si lascia riposare ancora un'ora e mezza.
Quando manca circa una mezz'ora alla fine della lievitazione accendere il forno a 250 ° e mettere a scaldare la pietra refrattaria.
Una volta che il pane sarà ben lievitato rovesciatelo delicatamente su una pala infarinata ( o un cerchio di cartone infarinato) e fatelo scivolare sulla pietra nel forno. Mettete un pentolino pieno d'acqua nel forno per creare un po' di umidità e chiudete. Dopo 10 minuti abbassate il forno a 200° e cuocete ancora per una quarantina di minuti.

mercoledì 6 gennaio 2010

Scalogni glassati al vino rosso

Tanto per cominciare BUON ANNO a tutti!!!
Come sempre le feste finiscono sempre per fagocitarmi. Tra inviti ed impegni vari ed imprevisti, si finisce per avere meno tempo durante le feste che non nei giorni normali.
Fatto sta che le feste sono finite, siamo sopravvissuti anche quest'anno e Babbo Natale è stato molto buono con me!
Anche se ancora non sono granchè in grado di usarla, spero si noti già l'improvement che la mia nuova Canon 450d ha dato alle mie foto! ( l'avevo detto che Babbo Natale era stato molto buono!!)
SCALOGNI GLASSATI AL VINO ROSSO
1/2 kg di scalogni
4 cucc. di zucchero
25 g di burro
1/2 bicchiere di vino rosso giovane
6 cucc. di aceto rosso
sale
1/2 spicchio d'aglio
1 scorzetta di limone bio
prezzemolo

Pelare gli scalogni. Sciogliere in una bella padella lo zucchero con il burro e far leggermente caramellare. Unire gli scalogni interi , farli appassire e bagnare con il vino. Cuocere coperto a fuoco basso per 25 minuti, finchè non stringe il fondo di cottura. Aggiungere l'aceto, un pizzico di sale e una gremolada fatta con un trito di aglio, la buccia di limone e alcune foglie di prezzemolo.
Spegnere quando l'aceto è evaporato e gli scalogni coperti di una glassa sciropposa.