domenica 28 febbraio 2010

Pain au chocolat

Ieri pomeriggio mia sorella era "orfana di marito", al chè abbiamo passato un carinissimo pomeriggio dedicato ad un suo desiderio: il pain au chocolat. O più banalmente i saccottini al cioccolato. Quando ho letto la ricetta ho pensato:" Mio dio, ma proprio questa vuole fare!", lievitazioni su lievitazioni e anche una lavorazione tipo sfoglia con le classiche piegature.. che poi se c'è una cosa che mi è sempre andata di traverso è proprio la sfoglia..
In due avremmo letto 10 volte la ricetta. Sapete quelle volte che delle istruzioni non ti vogliono proprio entrare in testa?
Ma insomma, sette ore di lavoro per 8 pezzi complessivi. Ma quando finalmente li abbiamo tirati fuori dal forno, belli gonfi e con qualche gocciolina di burro che spuntava neanche troppo timidamente, la soddisfazione è stata talmente tanta che è valsa tutte le ore di attesa e lavoro! Una goduria vera!!!

Pain au chocolat
Per 8 pezzi.
300 g di farina 00
1 cuc.no di sale
15 g di lievito di birra fresco
200 ml di latte
2 cucc. di zucchero
1 cucc. d'olio di semi d'arachide
100 g di burro
90 g di cioccolato fondente
1 tuorlo e 1 goccio di latte per spennellare

Sciogliete il lievito con un cucchiaio di zucchero in 60 ml dei 200 totali di latte e fate riposare per 10 minuti.
Impastate la farina con il latte rimasto, leggermente intiepidito, il lievito, lo zucchero rimasto, l'olio e infine il sale per una decina di minuti (io naturalmente ho usato il Ken).
Formate una palla e mettetela a lievitare in una ciotola unta e coperta da pellicola per 2h. Passato questo tempo rilavorate l'impasto, formate nuovamente una palla e rimettetela a lievitare per altre 2h.
Ora lavorate la pasta e stendetela con il mattarello in un rettangolo con il lato corto che sia un terzo di quello lungo.

Tagliate il burro a piccoli dadini, prendetene un terzo e rimettete il resto in frigo (è importante che sia sempre ben freddo). Distribuite quindi il burro prelevato sui due terzi del rettangolo, lasciando un bordo di un cm. Piegate la parte senza burro su quella centrale e infine piegateci sopra l'ultimo terzo. Sigillate i bordi premendo con il mattarello e stendete un nuovo rettandolo. In pratica ripeterete questo procedimento tre volte, con la seconda parte del burro e infine con la terza. Alla fine piegate la pasta a metà, avvolgetela con la pellicola e mettetela a riposare 1h in frigo. Dividete la pasta a metà ( Vedete come si vede bene la sfogliatura?)

e da ognuno dei due pezzi ottenete un rettangolo circa 30x15, e dividete ognuno in 4 rettangoli 7,5x 15 cm.
Durante una delle innumerevoli fasi di attesa avrete tritato il cioccolato che ora distribuirete sul lato corto di ognuno dei rettangolini,

arrotolate e premete i bordi per sigillare bene.


Mettete i saccottini sulla teglia coperta di carta forno

e fate lievitare per un'altra (l'ultima se Dio vuole) ora, finchè avranno raddoppiato di volume. Spennellateli con il tuorlo sbattuto con un goccio di latte e infornate a 200° per 20 minuti.
Ed eccoli, belli come il sole..






Vi garantisco: è tempo assolutamente ben speso!!!!
La prossima volta farò certamente doppia dose e congelerò dopo l'ultima lievitazione!
Ah, mangiateli tiepidi, con il cioccolato ancora morbidino dentro. glglglglglglgl!!!!

giovedì 25 febbraio 2010

Polpette di cannellini

Si sa, ci sono delle giornate in cui si è stanchi, ma stanchi davvero. Eppure non si sa bene come, ma in queste giornate finisco per infilarmi nei lavori più odiosi e sfiancanti. L'esempio del caso sono proprio queste polpette di fagioli. Il passaverdura dell'asilo non è un granchè, di quelli che se fai un minimo sforzo in più si disassano e tu fatichi a vuoto. Ho iniziato con il disco a fori piccoli, e non passava neanche una goccia, poi ho cambiato il disco con quello a fori grandi, da cui passava assolutamente tutto, tanto valeva frullare. Allora ho optato per il passino a maglie fitte e una spatola di quelle rettangolari di plastica flessibile, da pasticceria per intendersi. Risultato? Un lavoro infinito durante il quale non facevo altro che maledire me e la mia stupidità nell'avere queste iniziative brillanti! Sarà che 2 kg di fagioli (secchi! Poi bolliti) sono davvero un'infinità, ma stamattina mi faceva male il pettorale anche solo per tritare una cipolla ( per non parlare del fare la focaccia per merenda!).
Comunque, non c'è dubbio che in dosi più umane e con un passaverdure degno di questo nome il tutto diventa più fattibile, e il risultato è davvero buono. Delle semplici polpettine morbide morbide che i bimbi hanno davvero apprezzato!
Ricetta senza dosi ( io con 2 kg di fagioli ho fatto 72 polpette, fate un po' voi..)
Fagioli cannellini secchi
parmigiano
olio e.v.o.
rosmarino
aglio
sale e pepe
farina di polenta

Mettete a mollo i fagioli secchi per 12 ore in acqua e bicarbonato. Al momento di utilizzarli sciacquateli bene e cuoceteli in acqua fredda per un ora dal momento dell'ebollizione. Scolate i fagioli e passateli al passaverdure. Nonostante quanto abbia sbraitato prima , questa fase è davvero importante: non si frullerà mai abbastanza da eliminare la sensazione della presenza delle pellicine, ed il risultato sarà molto migliore.
In un tegame mettete abbondante olio, aglio in camicia e i rametti di rosmarino, e fate insaporire l'olio a fuoco basso per qualche minuto senza far mai colorire gli odori. Eliminate aglio e rosmarino, unite il passato di fagioli e fate insaporire un paio di minuti. togliete dal fuoco, lasciate intiepidire, unite parmigiano, sale e pepe e formate le polpette con le mani leggermente unte. Man mano che formate le polpette passatele nella farina di polenta che, grazie all'olio si attaccherà bene.
Una volta pronte rosolate le polpette in una padella con un goccio d'olio.
Attenzione che una volta cotte sono molto delicate, maneggiatele con cura e soprattutto non le mettete troppo accalcate nella padella, lasciatevi lo spazio per manovrare per girarle.

mercoledì 24 febbraio 2010

Polenta con cavolo nero

Un bel cavolo nero nel frigo, tanta stanchezza accumulata e voglia di un bel piatto caldo, di quelli che ti fanno stare meglio.
Disgraziatamente ho dovuto usare una polenta veloce, causa tempo tiranno e tre giorni di lavoro davvero pesanti.
Polenta con cavolo nero
Per 2 persone:
3 piccoli mazzetti di cavolo nero
1/2 cipolla
1 costa di sedano
1 cuc.no di strutto
1 giro d'olio
1 cuc.no di dado vegetale
1/2 peperoncino
1 tazza di polenta veloce
3 tazze d'acqua
1 tazza di latte

Mettete a rosolare sedano e cipolla nell'olio e nello strutto in un tegame di coccio, e nel frattempo pulite il cavolo eliminando le costole senza pietà, sono molto dure, e restano tali anche dopo ore di cottura. Non abbiate pietà.
Tagliate a listarelle il cavolo e mettetelo a stufare insieme al soffritto. Unite un cucchiaino di dado, il peperoncino e un pochino d'acqua. Lasciate cuocere per una ventina di minuti.
Nel frattempo preparate la polenta in un modo anche più decoroso di me se potete. Comunque, io da qualche anno faccio sempre la polenta usando parte acqua e parte latte, in proporzioni variabili, ma al massimo metà e metà. Mi sembra che in questo modo venga più morbida e più saporita anche se il nonno piemontese non si è mai voluto piegare a questa "innovazione". Quando mancano pochi minuti alla fine della cottura unite il cavolo nero a cui avrete tolto il peperoncino, mescolate bene, fate insaporire, spolverate di pecorino e servite.

sabato 20 febbraio 2010

Tonno e 'nduja

Questo sugo non è nulla di speciale probabilmente, nulla di complicato e men che meno un guizzo di originalità. Fatto sta che per me la pasta con questo sughetto è il comfort food per eccellenza, sarei in grado di mangiarne quantità industriali, e non nego in passato di averlo fatto.
Naturalmente un ottimo tonno darà una marcia in più al sugo, meglio ancora se vi procurate della Buzzonaglia di tonno. La buzzonaglia è costituita dalle parti meno pregiate del tonno, quelle più scure, a contatto con la lisca centrale messe sott'olio. E' molto più saporita del normale tonno sott'olio!

Per 2 persone:
400 g di polpa di pomodoro
120 g di tonno sott'olio (o buzzonaglia)
2 belle cucchiaiate di 'nduja calabrese
1/2 cipolla
2 acciughe sott'olio
olio e.v.o.
sale
zucchero
prezzemolo tritato

Tritare sottilmente la cipolla e farla appassire insieme alle acciughe con un fondo d'olio in un tegame. Unire il tonno sgocciolato e rosolate un paio di minuti. Aggiungere la polpa di pomodoro, un pizzico di zucchero e sale. Far cuocere una mezz'oretta, quindi unire la 'nduja e cuocere ancora 5-10 minuti per permettere al salume di sfaldarsi completamente ed amalgamarsi completamente al sugo. Completare con del prezzemolo tritato e condite la vostra pasta. Occhio che "picca"!!

mercoledì 17 febbraio 2010

Zucchine ripiene

Queste zucchine le aveva scoperte mia sorella mi sa su un Cucina Moderna. Finalmente mi sono decisa a farle anch'io, anche se quando ho fatto la spesa non avevo sotto mano la ricetta, e alcuni ingredienti alla fine sono risultati diversi, ma comunque ottime.
Per 2 persone:
2 zucchine tonde
80 g di stracchino
80 g di prosciutto di praga
2 tuorli
parmigiano
fiocchetti di burro
sale, pepe

Togliete il "cappello" alle zucchine e svuotatele di parte della polpa. Io ho tolto l'equivalente di una pallina da ping pong da ogni zucchina, ma con il senno di poi toglierei un po' di più, il ripieno era un po' troppo "inzeppato". (Quello che eliminate lo potrete utilizzare per una pasta, un minestrone, una frittata).
Cuocete a vapore le zucchine rovesciate per 10 minuti.
Riempite le zucchine con lo stracchino e il prosciutto tritato, salate, pepate e aggiungete con delicatezza un tuorlo a zucchina, a questo punto vi ritroverete il tuorlo praticamente a filo del foro della zucchina, o poco oltre. Spolverate di parmigiano e infine aggiungete qualche fiocchetto di burro.Infornate a 180° per 20 minuti circa, avendo l'accortezza di coprire le zucchine con un foglio di alluminio per evitare che i tuorli si secchino.

sabato 13 febbraio 2010

M'illumino di meno

Con piacere ho partecipato quest'anno alla manifestazione promossa da Caterpillar per M'illumino di meno, giunto ormai alla sesta edizione. Vi metto una carrellata di foto per che non ha potuto essere lì anche volendo.
Ecco uno dei più bei cartelloni, fatto dai ragazzi di un Liceo classico di Roma

I mitici Cirri e Solibello
I pannelli solari che hanno accumulato energia nei giorni precedenti all'evento per far sì che lo spettacolo fosse completamente verde

Adriano Bono e la Torpedo Sound Machine ( la canzone sulla bicicletta è strepitosa!!).
Uh, Adriano Bono ha un blog, andategli a dare un'occhiata qui
Il lampadinone gigante
alimentato da 50 volenterosi ciclisti che dopo non pochi sforzi..
.. sono riusciti ad accenderlo


La torcia
E il gran finale
Davvero un pomeriggio piacevole anche se davvero ghiacciato, reduci come eravamo dall'incredibile nevicata su Roma in mattinata!! A fatica ho recuperato la mia, seppur scarsa, sensibilità ai piedini!!