domenica 6 febbraio 2011

Uno stinco di santo?

E' il 6 Febbraio, termine ultimo per partecipare all'iniziativa di Merenda Sinoira e Kemikonti. Come foodblog ci eravamo già mobilitati contro un'uscita infelice del "nostro" Premier (perdonate, ma le virgolette sono d'obbligo!) con quest'altra iniziativa, e sono ancora una volta molto contenta di partecipare e di vedere intorno a me un moltiplicarsi di adesioni.
Come già detto pare incredibile, ma ANCHE questa volta è ancora peggio: è peggio perchè è qualcosa "proprio da lui", è peggio perchè si parla solo di tutte queste donnette e non delle indagini per mafia, concussione, corruzione, evasione, falso in bilancio e chi più ne ha più ne metta che vedono protagonista sempre Berlusconi e di cui si potrebbe parlare. Da qualche parte ho letto che ricorda tanto l'aver preso Al Capone per evasione fiscale... fosse vero!
Insomma siamo stanchi. Sono stanca di sentire i talk politici in cui ormai B. manda principalmente delle macchinette addestrate a ripetere all'infinito una tiritera che conosciamo già, un mantra che cercano di infilarci nella testa a forza, praticamente con un calzascarpe. Disgraziatamente abbiamo visto in questi anni come questo sistema in effetti funzioni a circuire la gente. Mi sa tanto che devo ringraziare la mia buona stella per essere "vaccinata" da tutto questo: io sono della generazione per cui grosso modo B. c'è sempre stato e tutto sommato sono cresciuta con la sua tipologia di televisione e di conseguente morale instillata. Ma forse anche i veti di mia madre in ambito televisivo hanno fatto sì che non diventassi mai un'aspirante arcorina.
Detto questo vi invito caldamente ad aderire firmando per questo appello per la mobilitazione e certamente a partecipare alla manifestazione che si svolgerà il 13 Febbraio in tutte le principali città.
E quindi, tornando a noi, NOI il maiale ce lo mangiamo! D'altra parte che il Signor B. non fosse uno stinco di santo non è una scoperta per nessuno! E allora, la ricetta di oggi è assolutamente in tema!

Stinco di maiale con contorno di patatine (naturalmente!) e cipolline in agrodolce

4 stinchi di maiale
2 gambi di sedano tritati
1 cipolla grande tritata
1 carota grande tritata
3 cucc. di strutto
2 rametti di rosmarino
2 bouquet guarni (alloro, timo, prezzemolo, rosmarino, salvia)
3 bicchieri di vino rosso
1 bicchiere di brodo (se serve)
1 cuc.no di fecola di patate o maizena

1 kg di cipolline piccole (io ho trovato la varietà salsiera)
50 g di burro
50 g di grasso di prosciutto o lardo
2 cucchiaioni di zucchero
1/2 bicchiere di aceto buono
sale, pepe

1 kg di patatine novelle (si sa, c'è a chi piacciono giovani!)
3 cuc. d'olio
sale

Pulite per bene gli stinchi levando i grassetti esterni e le parti fibrose. Lavateli, asciugateli, salateli e pepateli. Ora, io ho usato lo strutto perchè ne avevo un po' buonissimo portato dal Piemonte e soprattutto perchè penso che maiale-chiama-maiale, ma se volete usate serenamente l'olio. Quindi rosolate gli stinchi nel grasso che preferite (io l'ho fatto in due volte per problemi di spazio) aggiungendo anche i rametti di rosmarino. Sfumate con due dei tre bicchieri di vino. Trasferite ora gli stinchi e tutto il liquidino in una teglia da forno in cui avrete messo come base le verdure tritate e i bouquet guarni e infornate a 200° per 1h-1h e 15 bagnando di tanto in tanto con il fondo di cottura. Se si dovesse asciugare diluite il fondo con un po' di brodo caldo e portate a cottura.
Mentre gli stinchi cuociono preparate i contorni. Per le cipolline: sbucciate le cipolline, non vi fate intimidire da questa operazione: riesce molto più rapidamente se le si lascia a mollo in acqua fredda per una mezz'oretta prima! Mettete in una padella larga il burro e il trito di grasso di prosciutto, una volta caldi unite lo zucchero, aspettate che si sciolga e sfumate con l'aceto. A questo punto unite le cipolline ben scolate e cuocete coperto una mezz'oretta, finchè non saranno ben cotte e colorite. Salate e pepate.
Per le patatine molto banalmente lavatele e mettetele in una padella (in cui stiano giuste in un solo strato) che avrete scaldato coprendone il fondo con un sottile strato d'olio, chiudete ermeticamente e cuocete una mezz'oretta (a seconda della dimensione delle patate) scuotendo solo la padella per farle colorire uniformemente. Una volta pronte salatele abbondantemente.
Giunti a cottura gli stinchi metteteli da parte al caldo , aggiungete al fondo di cottura il vino rimasto e lasciate ridurre sul fuoco aiutandovi aggiungendo un cucchiaino di maizena o fecola di patate sciolta prima in acqua fredda. Servite gli stinchi caldi con il loro sughetto, le patatine e le cipolline.
Uh, questa è stata l'occasione per stappare e bere finalmente la bottiglia di Carema portata dal Piemonte.

Se vi dovesse avanzare il sugo, a me è venuto piuttosto abbondante, l'indomani usatelo come condimento della pasta!


3 commenti:

AnnaKissKiss ha detto...

Bella la tua preparazione e complimenti per l'abbinamente del vino....kiss kiss

La Gaia Celiaca ha detto...

fantastico lo stinco di maiale!
un calembour veramente adatto alla bisogna :-)

grazie per aver partecipato, io non sono fra le organizzatrici ma faccio il tifo :-)

soprattutto faccio il tifo per liberarci dal maiale, ma quella la vedo questione più impegnativa. bisogna appunto impegnarci tutti!

Silvia ha detto...

Sarebbe bello se liberarsi del maiale fosse piacevole come far fuori questo magnifico piatto!
Lunga vita a tutte queste iniziative che aiutano i nostri compaesani più distratti a vedere che c'è tanta gente che non ne può più!
Bacio