lunedì 18 ottobre 2010

L'insalata russa per il Nastro Rosa

Ottobre è il mese dedicato ad una maggiore attenzione per la prevenzione al seno, e proprio a questo è dedicata la campagna Nastro Rosa organizzata da LILT. Ed oggi è la giornata in cui tutto il mondo blog ha deciso di tingersi di rosa in sostegno di questa campagna .

Se mi si chiede di pensare a qualcosa di rosa prima mi si para davanti un'immagine del mio bel motorino ormai defunto, poi scrollo la testa e mi viene in mente il bel colore rimasto sulle mie dita dopo aver sbucciato delle rape rosse. E quindi la decisione arriva quasi immediata: le rape rosse daranno quel tocco di rosa al post!
E allora ho scelto, per oggi

Insalata Russa

3 patate medie
1 carota
2 barbabietole
2 manciate di fagiolini
2 manciate di pisellini

Per la maionese:
1 uovo
200 ml di olio di semi di girasole
2 cucc. d'aceto bianco
1 cuc.no di succo di limone
1 piz. di sale
una punta di senape

Lessate patate e barbabietole intere, scolatele e lasciatele raffreddare.
Tagliare a cubetti la carota e i fagiolini e lessatele separatamente. Io uso sempre la stessa acqua e man mano cuocio le verdure. Cuocete anche i piselli e mettete tutto in una ciotola. Tagliate patate e barbabietole a cubetti ed unitele alle altre verdure.
Ora preparate la maionese mettendo tutti gli ingredienti nel bicchiere del minipimer e frullate per un paio di minuti fino ad ottenere la consistenza giusta.
A me l'insalata russa piace con pochissima maionese (non posso vedere quella melma chiamata insalata russa nelle rosticcerie!), giusto quel poco che serve ad amalgamare il tutto, quindi del totale di maionese fatta (ma meno di un uovo proprio non se ne può fare!) non ne ho usata neanche metà. Ma va a gusto.
Buona giornata e, mi raccomando, controllatevi!

sabato 16 ottobre 2010

Pane di riso per il WBD#5




Ormai è di fatto una tradizione il World Bread Day di Zorra, siamo infatti alla V edizione ed è assolutamente irrinunciabile partecitare per un blog che si chiama Lievito e Spine!
In effetti questo per me è solo il terzo WBD, e dopo aver scelto per i passati questo e questo pane, quest'anno ho deciso di buttarmi per un pane molto particolare di origine lombarda: il pane di riso.
Pare che tradizionalmente questo pane venisse preparato dalle mondine con il riso che veniva dato loro come compenso.




Per circa 15 panini:

600 g di farina O
200 g di farina di riso
100 g di riso crudo
30 g di lievito di birra
400-450 ml d'acqua tiepida
1 cucc. di zucchero
16 g di sale
olio e riso soffiato per decorare

Per prima cosa lessate il riso molto al dente e fatelo freddare.
Setacciate le due farine, unite il riso cotto ed iniziate ad impastare con il lievito diluito in un po' d'acqua e zucchero, il resto dell'acqua ed infine il sale. Impastate bene per 10 minuti buoni e mettete a lievitare la palla ottenuta in una ciotola unta e chiusa da pellicola per 45 minuti.
Riprendete l'impasto , rilavoratelo un attimo, suddividetelo in pezzi da circa 100 g e formatelo come più vi piace. Spennellate i panini con un pochino d'olio e decorateli con il riso soffiato.Lasciate riposare sulla teglia ancora una mezz'ora e cuocete nel forno a 240° per 10-15 minuti.
Un bacio e buon WBD a tutti!

domenica 10 ottobre 2010

Cjalsòns bietole e nocciole

Anch'io rispondo all'appello di Rossella che ha radunato un bel gruppone di Blogger con lo scopo diffondere la conoscenza di questi buonissimi ravioli originari della Carnia, in Fiuli.
Gran merito va dato anche a Gianni Cosetti, Stella Michelin che si è impegnato molto per valorizzare la cucina tradizionale e i prodotti della Carnia.
Rossella ci ha messo a disposizione 6 ricette tradizionali e tre fornite direttamente da Anna Cosetti. Alla fine ho scelto un mix di ricette.

Cjalsòn bietole e nocciole


Per la pasta:
300 g di patate
200 g di farina 00
un paio di cucc. di prezzemolo tritato
1 uovo
noce moscata

Per il ripieno
ortiche (1 mazzetto di bietoline)
pane nero (80 g di pane di segale)
1 mela
ricotta affumicata e ricotta fresca (50 g di ricotta infornata)
cipolla ( 1 cipolla piccola e uno scalogno)
olio e burro
sale, pepe (io ho aggiunto della noce moscata)
uvetta (nocciole tostate)

Per condire:
Burro fuso
parmigiano
Ricotta infornata

In realtà questa ricetta prevedeva l'uso della cosiddetta pasta matta, fatta solo con farina, acqua e un goccio d'olio, ma io non amo questa pasta, così ho utilizzato quella usata in un'altra delle ricette di cjalsòn.
Per il ripieno tritate la cipolla e lo scalogno e fateli appassire in padella con olio e burro, nel frattempo lessate le bietoline e una volte scolate fatele insaporire con la cipolla. Unite il pane a cubetti, la ricotta infornata e la mela grattuggiate, sale, pepe e noce moscata. Frullate il tutto e lasciate raffreddare.
Lessate le patate, schiacciatele e lasciate raffreddare il passato. Setacciate la farina, unite prezzemolo e noce moscata e iniziate ad impastare con le patate e l'uovo.
Stendete sottile con l'aiuto di un po' di farina per far sì che non si attacchi e tagliate dei dischi (io ho usato un coppapasta di 9 cm di diametro). Farcite ogni disco con un cucchiaino di farcia e una nocciola intera e chiudete a raviolo.

Lessate i cjalsòn in acqua salata fino a che non risalgono a galla e serviteli con burro fuso, parmigiano e una grattata di ricotta infornata.

giovedì 7 ottobre 2010

Pastel de chocolate

Mi era rimasto nel "cassetto" delle cose da pubblicare il dolce della mia festa spagnola. Ed ora mi sembra proprio il momento di ritirarlo fuori, ora che vorrei tanto qualcosa di dolce. E' brutto vedere invecchiare le persone a cui si vuole bene, ma ancora più brutto è vedere gli occhi tristi di uno dei due nei momenti in cui l'altra lo prende per suo padre piuttosto che per suo marito.
Quindi ora vorrei qualcosa di dolce, ma in cottura ho solo delle fave e della cicoria, mi farò bastare questo post, e magari qualche quadretto di Ritter ( ma poi si chiamava si o no Tablò in origine??).
Allora, ricetta rigorosamente spagnola che gira qui in casa da moltissimi anni, regalo di un’amica di famiglia certa Maria Pilar. E’ un dolce davvero semplicissimo, e composto di tre ingredienti messi in croce. Non per questo però si può annoverare tra i dolci light, consiglio infatti porzioni piuttosto piccole!

Pastel de chocolate di Maria Pilar

Per 8 persone:
6 uova
500 g di cioccolato fondente
300 g di savoiardi
Latte e cognac o rum per bagnare i biscotti

Bagnare i biscotti nel latte con l’aggiunta di un goccio di cognac o rum e foderarci per bene uno stampo da zuccotto rivestito di pellicola. Nel frattempo mettere a sciogliere a bagno maria il cioccolato spezzettato.
Togliere il cioccolato dal fuoco e unire i tuorli uno a uno sbattendo bene. Montare gli albumi a neve fermissima e unirli al composto di cioccolato. Versare il tutto nello stampo rivestito di biscotti e lasciar riposare in frigo per qualche ora, meglio una notte intera. Sformate il pastel e decoratelo con ciuffetti di panna e ghirigori di cioccolato fuso.

sabato 2 ottobre 2010

Pesto di pomodori secchi

Notizie buone e notizie cattive. Dunque, partiamo con la notizia buona, e se vogliamo anche la più importante: oggi è la Giornata Nazionale del riciclo e della raccolta differenziata di qualità. Sapete bene quanto tenga all'argomento e quindi non esito un momento nell'invitarvi a dare un'occhiata al Decalogo messo a punto da Conai (niente di sconvolgente, va detto; però per un neofita è un buon punto di partenza) e soprattutto a fare un salto nelle piazze a fare una chiacchierata con gli operatori della vostra città, che per la mia esperienza sono sempre disponibilissimi.
Ed ora le dolenti note. Mi ero svegliata di ottimo umore, sapendo che oggi, finalmente avrei ritirato il nuovo motorino elettrico bicolore; in realtà poi la mattinata ha preso presto una brutta piega. Il meccanico è stato davvero molto carino: ha passato 2 giorni per assemblarlo come volevo e poi in mia presenza l'ha lavato, asciugato e lucidato con non so che roba. Un trattamento che veramente, neanche se mi fossi comprata una Porsche! Poi decidiamo cosa vale la pena tenere del vecchio motorino come ricambio e lui procede allo smantellamento. Solo il tuo meccanico si può rendere conto di come sia brutto vedere "l'autopsia" (giuro, parole sue!) del proprio motorino, ma tutto sommato era più una donazione-pezzi per quello nuovo.
Ma insomma, felice come una pasqua inforco il nuovo motorino scintillante e vado; prestissimo inizio ad avere qualche problema, ma penso sia perchè forse è scarico. Poi una volta attaccato alle paline non dà segni di vita. Insomma ora sono un po' demoralizzata, e mi chiedo quanto reggerò e come andrà a finire se già parte così male.
Chissà, speriamo in bene.
Nel frattempo mi sono innamorata del libro della Bibliotheca Culinaria sul Pesto, e da questo ho tratto questa ricettina, perfetta per sfruttare l'ultimo basilico del mio orticello.

Pesto di pomodori secchi

250 g di pomodori secchi sott'olio
2 scalogni tritati
100 g di noci di macadamia
2 cucc. di aghi di rosmarino tritati
50 g di foglie di basilico
120 ml di olio dei pomodori secchi
120 ml di olio e.v.o.
2 cuc.ni di succo di limone
sale

Riunite tutti gli ingredienti nel boccale del mixer e frullate il tutto. Tutto qui. Utilizzate questo pesto per condire la pasta, come per un pesto tradizionale.
Potete conservare il pesto qualche giorno in frigo coperto da un filo d'olio oppure in freezer.