
Oggi prima scorpacciata di carnevale e devo dire che l'accuso ancora tant'è che non cenerò, ma prima o poi dovevo provare. Erano anni che tutti mi millantavano della meraviglia e perfezione di queste frappe. Marietta era stata la donna di servizio dei nonni rimasta celebre soprattutto per questa ricetta. Devo dire che io non sono mai impazzita per le frappe, ma oggi mi sono veramente ingozzata!
Con questa ricetta vorrei partecipare alla raccolta di Carolina.

500 g di farina 00
30 g di strutto
2 tuorli
1 uovo intero
1 cucc. di zucchero
vino bianco tanto da ottenere un impasto della consistenza della pasta all'uovo, io ne avrò usato un piccolo bicchiere
Impastare bene e far riposare la pasta coperta da pellicola per una mezz'ora ( la mia ha aspettato un'ora e mezza e penso che le abbia giovato). Tirarla con la nonna papera ( la macchina per la pasta) sottile sottile, all'ultimo buco. Mi raccomando le frappe sono buone quando sono proprio dei veli! Tagliare con la rotella dentellata a rombi o rettangoli, fare la classica fessura in mezzo sempre con la rotella e friggerle in olio fondo man mano che si fanno. Far scolare su carta assorbente e spolverare di zucchero a velo ancora da calde.
Io avevo bisogno di parecchio olio per friggere anche altre cose di cui poi parlerò ed ho usato ( sotto consiglio del libro di Salvatore DeRiso) parte di olio di arachidi e parte di strutto, per la precisione 2 lt d'olio e 300 g di strutto ( nonostante lui consigli un 70% d'olio e 30% di strutto).
